"I vestiti sono una bella passione. Alcuni sognano di avere una grande piscina, io preferisco gli armadi!" A.H.

martedì 24 settembre 2013

sappiamo (ancora) amare?

Perchè le storie non funzionano? Voglio dire, è vero che ai tempi dei nostri nonni si sposavano per uscire di casa. Avveniva una sola volta ed era PER SEMPRE. Quando il per sempre aveva un significato pieno e coerente. Poi magari non c'era nemmeno l'amore, ma la dedizione, il rispetto, la completezza. Ma passione, viscere stravolte spesso restavano chiuse in un cassetto che mai è stato aperto. Sopportando suoceri sotto lo stesso tetto, maschilismo legalizzato. Vivendo Natali pieni e sentiti di parenti e sentimenti, domeniche tra pollo arrosto e pastarelle, vacanze in macchine attraversando l'Italia, dentiere sul comodino e schiene piegate in due dal peso della vita. Ma per sempre insieme, fino all'utlimo respiro. Oltretutto. Prima di tutto.
E ai tempi dei nostri genitori? Loro, ribelli per antonomasia, cresciuti nelle piazze dall'odore di lacrimogeni, giovani adulti, arrabbiati e coraggiosi tra eschimo e clarks. Fricchettoni nati e cresciuti in famiglie unite nel bene o nel male. Famiglie incollate. Loro, che hanno scoperto le libertà di vivere e scegliere. Loro, che una volta cresciuti hanno detto NO. No alle costrizioni, alle forzature. No ai per sempre.
E noi. I loro figli. Figli delle loro combattute e ottenute libertà. Figli di matrimoni spezzati, e per fortuna aggiungo io.
E noi? Ingordi, obesi di libertà che abbiamo ereditato e abusato senza assaporarne il valore. Ma ingoiandole voracemente. Senza pagarne il prezzo.
Noi che non sappiamo amare, ma facciamo la conta dei letti che abbiamo occupato. Non sappiamo assumerci responsabilità, ma siamo responsabili con le precauzioni. Non vogliamo "scocciature", ah già nemmeno le malattie anche se "sembra un bravo ragazzo". Non ci sono gerarchie da rispettare tra ex, amici e consorti. Basta che ci stia.
Noi che se la storia dura da più di un anno prima o poi ti stufi.
Futuri (e nemmeno troppo) trent'enni allo sbaraglio che ancora ci crediamo adolescenti perchè ricordiamo tutte le canzoni di Cristina D'avena, e sentiamo il peso del bivio a cui ogni storia porta: o finisce o conviviamo/sposiamo/prolifichiamo. E la prima via vince sempre, su tutto, su tutti. Perchè nella stragrande maggioranza dei casi quando ad avere la meglio è la seconda opzione vuol dire che "siamo stati incastrati".
Noi, vissuti e cresciuti nel benesere, nello sfruttare i sensi di colpa dei nostri genitori separati, delle nostre madri lavoratrici, figli di ex ribelli di nuovo borghesi, di un materialismo che è diventata la nostra unica religione...noi scegliamo la prima via perchè abbiamo bisogno di sentirci ancora una volta LIBERI, liberi di scegliere, di non aver catene, non aver cappi al collo. Scegliere di non scegliere. Scegliere di non essere fedeli, rispettosi, unici. Sceglieri di non volere un per sempre. Scegliamo il take away, il self-service, la moda low cost. Scegliamo il peggio, convinti di aver preferito il meglio. Decidiamo di navigare, anzi galleggiare in questa vita dal basso profilo. Non conta cosa provi, i sentimenti vengono schiacciati e annichiliti. L'unica cosa che conta sono gli istinti. Ci siamo trasformati di nuovo in animali. Vogliamo variare, testare, sperimentare. Siamo, e quelli dopo di noi sono e saranno dannatamente peggio, esperti di tutte le perversioni possibili. Non abbiamo freni inibitori. Il sesso non è più un tabù, ma nemmeno una sfera intima e mistica, no. è un passatempo da condividere con il primo che passa. Una tacca in più. Siamo miseri. Vuoti. Dalla terza media ai 40 anni siamo così, per lo più. I 30 di oggi sono i 20 di ieri, e così via.
Non pensiamo che gli altri non siano così. Perchè se così fosse problemi loro, evidentemente sono anacronistici perchè noi siamo tutti così. Non è la fusione fisica ed emotiva che ci interessa, ma la non estinzione del nostro io, del nostro ego.
C'è qualcosa che non va, non solo nella nostra generazione. C'è qualcosa che ci sta allontanando completamente dal vero valore. Dalla condivisione, dall'Amore, dall'Amicizia. Dovremmo invece scegliere di riempire parole/concetti come PER SEMPRE e MAI.
                                                      MC*

2 commenti:

  1. Ho letto il tuo post già ieri, ma mi sono voluta prendere un po' di tempo per pensare prima di commentare... Sono totalmente incompetente in materia, essendo troppo giovane, e mi sembrava stupido scrivere ''ti faccio solo un salutino'' a una riflessione così profonda... L'unica cosa che posso dire è che trovo sbagliato generalizzare, in particolare su un argomento così delicato. Non disperare, se esiste anche una sola persona che non la pensa come tutti gli altri, qualcosa può iniziare a cambiare. Un bacio. F.

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  2. Cara F, tu sei nel pieno della bellezza e conflittualità dei 15anni, dove è giusto (e davvero spero sia ancora così) vivere la dolce illusione di un mondo migliore. Magari uno da cambiare, ma senza dubbio da migliorare e fare proprio.
    Mi piace la tua innocenza e semplicità.
    Io mi avvicino ai 30anni e come me tanti miei amici. Parlo per me, per loro. Passiamo serate intere a discutere di questi disastri sentimentali. Cambiano le location, quello che abbiamo nel piatto, i vestiti e le stagioni. Ma credimi, mia piccola amica, la disillusione cresce a vista d'occhio. Anche noi siamo "giovani", magari un po' meno, ma pur sempre giovani solo che cambiano i desideri, le prospettive. Si comincia a sognare un futuro, una casa e una famiglia. E vuoi la situazione economica vuoi il degrado morale. noi puri siamo diventati dei sognatori. E la serenità intesa in questo modo è più rara di un unicorno. Non ti voglio demoralizzare, ma sarei falsa se ti dicessi che era solo un momento no.
    Noi siamo stufi di sognare. Non si tratta di voler asini volanti, ma un futuro. una stabilità. Condivisione. I valori, e qui mi sembro mia Nonna, sembrano non esser più il nostro pane quotidiano.
    Perdona la pesantezza! Ci leggiamo al prossimo post spero più spensierato.
    Buona serata MC*

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